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Pittura 1970/1990
Acquisizione dello spazio e della forma espressiva: Scuola di ballo 1980; Fiori,1972; Il ragazzo e la tartaruga,1979. Una spazialità nuova s’intravede nella Velata anni 80 (Prato,Sulmona), già decisa con la rottura degli schemi figurali: Uccello rosso,1988: Te day-after Man,1988: Strutture collabenti,1976. Il Guerriero Diviso 1. 90×70 e 2. 89×70 Il Chitarrista, 100×90. La ricerca procede in modo coerente.
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Pittura 1991/2000
Matrona 1993 esposta nella galleria Valiani di Pistoia rappresenta un esempio con altre opere dello stesso periodo della maniera che ebbi a definire decostruttivista dove c’è la forma ma i fondi tendono ad animarsi, a frangersi e a rappresentare già di per sè qualcosa, un’idea pittorica,pittura pura più forma: Ragazza con rosa,1991. La coppia 1993 (Chiostro del Carmine) risente di un pathos espressionistico mentre nella Debuttante 1984 l’introspezione psicologica è in forte evidenza (Expo di Bari). Il musico 1997 rafforza l’intuizione stilistica di cui sopra e ancor prima due opere esposte al Castello Carlo V di Lecce, Don Chisciotte e Colloquio del 1991, La morte del Sublime inoltre del 1993…
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Pittura 2001/2010
Continua la deformazione in uno spazio nuovo che favorisce l’invenzione come nelle opere esposte a Palazzo Vecchio 2009 che titolavo Destrutturazioni. La persistenza della forma, da cui sintesi figurali come Morfemi, Dietro il mare, o astratte come Scenografia e Cerchio bianco su giallo.
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Pittura 2011/2019
La volontà di essenzialità arriva a una vera e propria stenografia i cui soggetti si piegano a una rappresentazione geometrica asimmetrica: i Paesaggi B1,B 2,B 3, Prugne. Le nature morte sono rese con semplicità, Tulipani 2011 e Pomodori e misure 2013. Le tele da cavalletto rappresentano gratificazioni del momento,dove tele più grandi sono lo sviluppo nella libertà più grande di un’idea poetica in cui mi riconosco ,il DECOSTRUTTIVISMO come ebbi a mostrare la prima volta nell’antologica di Villa Arrivabene,1988, titolando La forma e il tempo, costruita su qust’idea: Il tempo degrada le forme ma non tanto da togliere loro un vestigio di bellezza, sentimento estetico da cui le Archeologie di…